Era il Febbraio del 2000 quando, grazie ad un’idea dei Dottori Montanari e Ghisoni, si incontravano alcune donne accomunate dall’esperienza della malattia del seno. Tenendosi per mano ci sono guardate attorno. Ognuna con la propria ferita, ognuna con il desiderio di un confronto, ognuna con la necessità di ascoltare, ma anche di farsi capire. Da quel momento nessuna di loro ha più pensato o parlato al singolare.

ERA NATO IL GRUPPO.

Tenendosi per mano, queste donne si sono guardate intorno e hanno scoperto negli occhi di altre operate la paura più profonda, lo smarrimento e l’angoscia per un futuro carico di incognite, un futuro che in certi momenti sembra non esserci più. Grazie a loro, unite da un legame sottile, ma tenace, con la complicità ed il sostegno fondamentale di medici e di psicologhe sensibili, con la disponibilità e la costanza di infaticabili fisioterapiste, con la collaborazione di alcuni volontari, é nata

ANDOS FIDENZA (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno)

Dall’allora stanzone, oggi l’Associaizone dispone di sede spaziosa, con ambulatori attrezzati, un locale confortevole dove le persone vengono accolte come si fa in una grande famiglia dove si sta vivendo momenti di dolore e di solitudine é sostenuto per il recupero fisico, psicologico e sociale. Tutti assieme si può sconfiggere anche una patologia che colpisce, che ferisce tanto duramente la donna nella sua femminilità. Tutto questo non senza difficoltà e sacrifici. Ma con il supporto di tante persone persone generose, con il contributo delle istituzioni, prima di tutto il comune di Fidenza, è stato possibile realizzare tanti progetti, tutti importanti e sempre innovativi in campo medico.

Nello stesso tempo abbiamo potuto vivere frequenti momenti distensivi, di condivisione e socializzazione. Se si ha la fortuna di venirne fuori, sacrificando una parte importante del nostro corpo, ci si accorge subito che le ferite più profonde e difficili da ringraziare sono quelle invisibili, quelle che si sono aperte dentro di noi, nel nostro intimo, perché all’improvviso ogni certezza, aspettativa o programma, anche il più piccolo, finisce in frantumi e bisogna ricominciare da zero.

Un grazie di cuore a tutte le persone che generosamente hanno offerto capacità e competenze, le più varie e tutte assai preziose, in un costante ed impegnativo concorso. Ci auguriamo che nei giorni a venire, medici, psicologhe, fisioterapiste, infermiere, socie e sostenitori continuino ad essere animati dallo stesso entusiasmo, dallo stesso altruismo per operare tutti assieme verso valido e più attento alle singole esigenze.

GRAZIE!